L’acqua della piscina privata: come trattarla e controllarla

Finalmente si vede il sole! Si sente il caldo! Le giornate si allungano…
…e se sei fortunato ti puoi bere una bella birra nella tua piscina!
Sicuramente un ottimo quadretto.

L’unico problema però ricade proprio sul soggetto principale di questa bella scena:
La tua piscina

Effettivamente non puoi continuamente riempirla con acqua nuova ad ogni utilizzo.
Crisi idrica, costi folli, tempi di riempimento. Escluso!

Quindi l’acqua va gestita e mantenuta controllando e regolando alcuni parametri.
L’acqua della tua piscina è un elemento fondamentale per la tua salute e benessere, ma anche per la durata e il funzionamento dell’impianto.
Per questo motivo, è necessario seguire delle regole e delle procedure per garantire la qualità dell’acqua e prevenire i rischi di contaminazione e inquinamento.

Facciamo una piccola premessa per capire alcune fondamentali definizioni, e quindi cosa si intende per:

  • acqua di approvvigionamento: è quella utilizzata per l’alimentazione delle vasche (riempimento e reintegro) e quella destinata agli usi igienico-sanitari.
  • acqua di immissione in vasca: è quella costituita sia dall’acqua di ricircolo che da quella di reintegro opportunamente trattate per assicurare i necessari requisiti.
  • acqua contenuta in vasca: è quella presente appunto in vasca e pertanto a diretto contatto con i bagnanti.

Per l’acqua di approvvigionamento ci possono essere almeno 3 fonti:

  • acquedotto
  • pozzo
  • autobotte

Generalmente l’acqua di acquedotto è da preferirsi perché dovrebbe presentare caratteristiche chimiche, fisiche e microbiologiche idonee all’utilizzo per la balneazione in piscina, ma ti ricordo che anche per l’acqua distribuita dall’acquedotto esiste una normativa che richiede il controllo annuale dei parametri per l’utilizzo umano.
Per quanto riguarda l’acqua di autobotte o di pozzo, queste devono prima essere sottoposte a controlli chimico-fisici e batteriologici e ad eventuali trattamenti per diventare idonee alla balneazione.

I PARAMETRI DA CONTROLLARE

Come puoi assicurati di avere una buona qualità dell’acqua nella tua piscina?
Ovviamente è necessario monitorare costantemente alcuni parametri che influenzano le sue proprietà ed il suo equilibrio.

I principali parametri da controllare sono 4:

  • pH: indica il grado di acidità o basicità dell’acqua. Il valore ideale del pH è compreso tra 7.2 e 7.6. Un pH troppo basso rende l’acqua corrosiva e irritante per gli occhi e le mucose, mentre un pH troppo alto favorisce lo sviluppo di alghe e incrostazioni calcaree e riduce l’efficacia del cloro.
  • Cloro: è il principale disinfettante usato per eliminare i microrganismi presenti nell’acqua. La quantità di cloro libero deve essere tra 1-1.5 ppm (parti per milione), mentre quella di cloro combinato deve essere inferiore a 1 ppm. Il cloro combinato si forma quando il cloro libero reagisce con il sudore, urine, cosmetici, ecc… Ha un odore sgradevole e una scarsa azione disinfettante. Il cloro può essere aggiunto all’acqua sotto forma di granuli, pastiglie o liquido, o anche prodotto in loco con sistemi ad elettrolisi del sale.
  • Alcalinità: indica la capacità dell’acqua di resistere alle variazioni di pH. Il valore ideale dell’alcalinità deve essere tra 80 e 120 ppm. Un’alcalinità troppo bassa rende l’acqua instabile e soggetta a sbalzi di pH, mentre un’alcalinità troppo alta rende difficile la regolazione del pH e favorisce la formazione di incrostazioni calcaree.
  • Temperatura: fondamentale per il tuo comfort ma anche per le reazioni chimiche che avvengono nell’acqua. La temperatura dell’acqua della piscina può variare da 20°C a 30°C secondo regolamenti autonomi. Una temperatura troppo bassa rende l’acqua fredda e sgradevole, mentre una temperatura troppo alta favorisce lo sviluppo di alghe e batteri e aumenta il consumo di cloro. 

Quindi nelle giornate estive più calde controlla maggiormente la tua vasca e verifica bene questi parametri.

I TRATTAMENTI DA EFFETTUARE

Per mantenere l’acqua di piscina pulita e sicura è fondamentale assicurare la disinfezione, la prevenzione delle alghe, la flocculazione e la stabilizzazione, queste sono le operazioni necessarie per garantirti fantastici pomeriggi, non sono nemmeno complicate o tediose soprattutto se lo fai periodicamente.

I principali trattamenti da effettuare sono:

  • Trattamento iniziale: si effettua quando si riempie la piscina per la prima volta o, ovviamente, dopo uno svuotamento totale. Consiste nell’analizzare e regolare il pH e il cloro dell’acqua (N.B. di norma l’acqua potabile non ha cloro libero a sufficienza, quindi non ci rimanere male se dovessi leggere valori prossimi allo zero), filtrare l’acqua per eliminare impurità ed effettuare una clorazione d’urto per distruggere le sostanze organiche, aggiungere un prodotto antialghe per prevenirne la formazione ed un prodotto flocculante per favorire la rimozione delle sgradite particelle in sospensione.
  • Trattamento di manutenzione: si effettua durante il periodo di utilizzo della piscina. Consiste nel controllare e regolare il pH e il cloro dell’acqua almeno una volta ogni 2/3giorni o ancora meglio con dispositivi di lettura continua in automatico. Aggiungere un prodotto antialghe almeno una volta alla settimana (tempistica variabile in funzione dello stato effettivo dell’acqua, usare delle compresse multifunzione che contengono cloro, antialghe e stabilizzante in un’unica soluzione.
  • Trattamento antischiuma: si effettua quando si nota la presenza di schiuma sulla superficie dell’acqua La schiuma può essere causata da un’eccessiva presenza di tensioattivi (detergenti, cosmetici, ecc.) o da un pH troppo alto. Per eliminarla si può usare un prodotto antischiuma specifico o abbassare il pH dell’acqua.

Fai attenzione però, perché l’antischiuma è molto stressante per il filtro poiché lo trattiene e lo impacca. Di base la schiuma è indice di forte inquinamento, in piscina è rara ed è causata da un uso eccessivo di antialghe oppure da “inquinamento” eccessivo specialmente nelle vasche idromassaggio. Quindi sarebbe meglio regolare continuamente il valore di pH e clorare, clorare e clorare.

  • Trattamento anticalcare: si effettua quando si nota la presenza di incrostazioni calcaree sulle pareti o sul fondo della piscina. Le incrostazioni possono essere causate da una durezza o un pH troppo alti. Per rimuoverle si può usare un prodotto anticalcare specifico o abbassare il pH o la durezza dell’acqua. Quando i carbonati precipitano sulle pareti e sul fondo ci sono 2 soluzioni:
    –          quando è vuota disincrostare con detergente acido specifico.
    –          Quando è piena… si cerca di non arrivarci utilizzando un sequestrante di metalli.
          

SOLUZIONI SENZA UTILIZZO DI CLORO

Può essere che tu abbia sentito parlare male dell’utilizzo del cloro. Generalmente potresti avere ragione ma in pratica i benefici derivanti dal suo utilizzo superano i rischi a cui saremmo tutti esposti in caso di assenza di trattamenti residuali nella vasca… in comunque i casi esistono vantaggi e svantaggi nel suo utilizzo.

Quindi, potresti anche ipotizzare di usare altri prodotti di disinfestazione al posto del cloro che come questo presentano comunque altri vantaggi e svantaggi.

VEDIAMONE ALCUNI

Il cloro è un agente chimico che ha un forte potere ossidante e disinfettante, capace di eliminare i microrganismi presenti nell’acqua delle piscine velocemente. E fin qui tutto bene, ma gli svantaggi?
Il cloro ha un odore sgradevole e pungente che può provocare fastidio e nausea a chi lo respira.
Può irritare gli occhi, la pelle e le mucose dei bagnanti, causando arrossamenti, prurito e allergie.
Il cloro può reagire con le sostanze organiche introdotte dai bagnanti (sudore, urine, cosmetici, ecc.) formando dei composti chiamati clorammine, che hanno un odore ancora più forte e una scarsa azione disinfettante. Le clorammine possono causare problemi respiratori, asma e irritazione delle vie aeree.
Il cloro può avere un impatto negativo anche sull’ambiente, inquinando le falde acquifere e gli ecosistemi acquatici.

LE ALTERNATIVE AL CLORO

Per evitare i problemi del cloro e godersi la propria piscina privata in modo più naturale e sicuro, esistono diverse alternative al cloro che si basano su principi fisici o chimici diversi.
Tra queste:

L’ossigeno attivo: è una forma di ossigeno molto reattiva che ha un potere ossidante e disinfettante simile a quello del cloro, ma senza i suoi effetti collaterali. L’ossigeno attivo non ha odore, non irrita gli occhi e la pelle, non altera il pH dell’acqua e non forma composti nocivi. Inoltre, è biodegradabile e non inquina l’ambiente. L’ossigeno attivo si presenta sotto forma di granuli o pastiglie che si dissolvono nell’acqua o di liquido che viene dosato con una pompa. L’ossigeno attivo ha però una durata limitata nell’acqua e richiede l’uso maggiore di antialghe per prevenirne la formazione. Va comunque specificato che la quantità di ossigeno prodotto dall’utilizzo di persolfati è enorme (inquinamento per produrlo), è molto instabile e con una lenta efficacia. Il costo medio è anche di 5 volte il cloro.
L’elettrolisi al sale: è un sistema che sfrutta il sale disciolto nell’acqua per produrre in loco il cloro necessario alla disinfezione della piscina. Il sale viene trasformato in cloro attraverso una reazione chimica chiamata elettrolisi, che avviene grazie a una cella elettrica collegata all’impianto di filtrazione. Inoltre, il sale ha un effetto stabilizzante sul pH dell’acqua e rende l’acqua più morbida e piacevole al tatto. L’elettrolisi al sale richiede però una certa quantità di sale nell’acqua (circa 3-4 grammi per litro) e un controllo periodico della cella elettrica. Dal punto di vista ambientale, lo svuotamento della vasca si sversa in fognatura acqua con 2000-5000 ppm di cloruri..non proprio l’ideale.
L’ozono: è un gas composto da tre atomi di ossigeno che ha un potere ossidante e disinfettante molto elevato, superiore a quello del cloro. L’ozono elimina i microrganismi presenti nell’acqua e ossida le sostanze organiche, senza lasciare residui chimici. L’ozono non ha odore, non irrita gli occhi e la pelle, non altera il pH dell’acqua e non inquina l’ambiente. L’ozono viene prodotto da un generatore che lo inietta nell’acqua attraverso un diffusore. L’ozono ha però una durata molto breve nell’acqua e richiede l’uso di un disinfettante residuale per mantenere l’effetto igienizzante. L’ozono è stato classificato come cancerogeno del gruppo 1.
La lampada UV: è una radiazione elettromagnetica che ha un effetto germicida sull’acqua. La luce UV distrugge i microrganismi presenti nell’acqua alterando il loro DNA e impedendo la loro riproduzione. La luce UV non ha odore, non irrita gli occhi e la pelle, non altera il pH dell’acqua e non inquina l’ambiente. La luce UV viene emessa da una lampada che viene installata all’interno di una camera di irraggiamento collegata all’impianto di filtrazione. La luce UV ha però un effetto solo locale e richiede l’uso di un disinfettante residuale per mantenere l’effetto igienizzante.

Disinfezione con Bromo: Il bromo è comunemente impiegato nelle SPA per disinfettare e ossidare l’acqua di piscine, poiché non presenta il caratteristico odore di cloro. Dal punto di vista delle capacità di disinfezione il bromo risulta essere molto simile al cloro, anche se con alcune differenze sulle varie specie di microrganismi eliminati.
Il bromo come disinfettante è più potente rispetto al cloro, ma possiede un’azione ossidante minore.
Per questa ragione le sostanze organiche possono proliferare nell’acqua, diventando fonte di sostentamento per alghe e batteri, si consiglia quindi di alternare le stagioni di impiego con bromo con periodi di utilizzo del cloro in grado di limitare la formazione di questi microrganismi. Il costo medio dell’utilizzo del Bromo è circa 5 volte il cloro.

I VANTAGGI DELLE PISCINE SENZA CLORO

Le piscine senza cloro offrono diversi vantaggi rispetto alle piscine con cloro, sia per i bagnanti che per l’impianto. Tra questi:
Maggiore comfort: le piscine senza cloro sono più gradevoli da frequentare perché non hanno odori sgradevoli, non provocano irritazioni agli occhi e alla pelle, non danneggiano i tessuti dei costumi da bagno.
Maggiore sicurezza: le piscine senza cloro sono più sicure perché eliminano i rischi derivanti da un uso improprio o da un sovradosaggio del cloro, come incidenti chimici o problemi respiratori.

LA SCELTA DELLA PISCINA SENZA CLORO

La scelta della piscina senza cloro dipende da diversi fattori, come le dimensioni della piscina, il tipo di impianto, il budget a disposizione, le preferenze personali.
Ogni sistema di disinfezione alternativo al cloro ha dei pro e dei contro che vanno valutati attentamente prima di prendere la decisione definitiva.
Infatti l’impianto ed i controlli che dovrai fare variano molto in base alla scelta finale.
Quindi?
Direi che hai molte opzioni a disposizione, tutte valide.
Il consiglio è di affidarti ad un esperto valido, controllare prima di tutto l’acqua di alimentazione in vasca, richiedere qualche preventivo e.…tuffarti nella tua piscina.

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